Passa ai contenuti principali

Oder: San Giovanni Paolo II, un padre ascoltato dai giovani

Il ricordo del postulatore della causa di canonizzazione, a sedici anni dalla morte di Papa Wojtyla: il suo è stato "un cammino epocale"



Una giornata di silenziosa attesa, di atmosfera di intenso raccoglimento collettivo che sembrò fermare la città di Roma. Un abbraccio muto e corale, che ogni cittadino seppe mandare a quel Papa che stava per lasciare la scena del mondo. Questo il clima che ricorda monsignor Slawomir Oder, postulatore della causa di beatificazione e di canonizzazione di Giovanni Paolo II. Il 2 aprile 2005 è stata una giornata di passaggio, un momento storico cruciale: la scomparsa del Pontefice polacco chiudeva un cammino, lungo 27 anni, che lasciava una immensa eredità. L'ultima - quella di un uomo visibilmente provato ma capace di spendersi fin dove le ultime energie glielo avevano concesso - fu quella di una vecchiaia mai capace di spegnere la luce del cuore, la potenza di una missione. "C'era la consapevolezza che si stava spegnendo una persona cara, di famiglia - aggiunge monsignor Oder - un padre che seppe parlare e farsi ascoltare soprattutto dai giovani ".

R. - Mi ricordo perfettamente il clima che regnava per le strade di Roma, era un senso di attesa di qualcosa di inevitabile, nella consapevolezza che qualcuno di particolarmente caro si stava allontanando. Nello stesso tempo c'era un senso di compiutezza, tutto è compiuto, tutto è finito. Un momento di passaggio storico, epocale, era il sentire di poter partecipare da osservatori e da protagonisti a questa realtà. Mi ricordo di essere stato presente in piazza San Pietro proprio nel momento del trapasso del Papa, andavo lì con qualche amico e quel momento si è scritta una nuova realtà nel profondo del nostro cuore; un senso di paternità compiuta che ci ha avvolto, lasciandoci in eredità un grande compito: continuare quello che ci ha sempre insegnato ovvero fare della nostra vita un capolavoro, cogliendo ogni istante.

Prima dell’aggravarsi delle sue condizioni, all’alba del 2 aprile, il Papa viene informato della grande folla presente in piazza San Pietro che era composta da tanti giovani. Lui sapeva e sentiva che i giovani erano con lui che erano sempre stati con lui…

R. – Sì questo è vero, il rapporto di Giovanni Paolo II con i giovani era veramente un rapporto che può essere racchiuso soltanto con la parola “paternità”. Era un vero padre. Il rapporto con giovani, così come quello del padre con un figlio, non è sempre facile. Eppure il Papa, pur essendo stato capace di stare accanto ai giovani, di parlare ai loro cuori, non ha mai concesso di patteggiare sui principi fondamentali della vita, che poi sono la verità. Da buon padre sapeva che un figlio ha dentro di sé una grande potenzialità e lui voleva che potesse emergere nella vita e io penso che forse è stato proprio questo il segreto del rapporto di Giovanni Paolo II con i giovani perché, per natura stessa ascoltano ma non sempre sono capaci di mettere in pratica, eppure vogliono sentirsi stimolati, spronati verso le cose grandi ed è stato proprio questo un costante invito a prendere il volo, ad uscire per prendere il largo.

Da parte di tantissimi, non soltanto cattolici, Papa Giovanni Paolo II è stato visto come il Papa che ha rotto gli argini dei totalitarismi, capace di entrare in contatto con i popoli perché ha viaggiato molto e anche, come si è detto più volte, il Papa delle immagini. Lei è d'accordo?
R. – Sicuramente è stato un Papa che sapeva cogliere le opportunità offerte dalla scienza, dalla tecnologia. Era consapevole della forza dell'immagine, della parola, dei gesti simbolici, però era un Papa che parlava dal profondo. Tutti i suoi viaggi, come amava dire lui stesso, erano i viaggi al cuore dell'uomo perché lui sapeva che il più grande compito del Papa è quello di pregare e di portare a tutti il Vangelo. E’ vero che è stato un Papa che ha partecipato a sconvolgimenti storici, però lui non ha mai voluto attribuirsi il merito di queste cose, sapeva la forza che porta con sé il Vangelo capace di toccare il cuore dell'uomo, trasformarlo, rendere questo cuore un lievito che trasforma la farina in pasta, la rende buona. E’ stata questa la logica di Giovanni Paolo II.

E poi le famosissime frasi che pronunciò: “Non abbiate paura. Aprite anzi spalancate le porte a Cristo”; una frase che vista oggi davvero è una frase profetica perché quello di spalancare le porte significava anche abbattere i muri e forse è stato proprio così in qualche modo….
R. – Sono assolutamente d'accordo ma sono anche consapevole e convinto che questa frase è stata una frase profetica, nel senso di una lettura dei tempi. Dio si cerca di eliminarlo dalla vita sociale, dalla vita delle nazioni e dei popoli, questa frase rimane molto attuale. L'uomo senza Cristo non trova il senso della propria esistenza, non è capace di scoprire il mistero di se stesso senza quell'amore che ha portato il Signore. Quelle parole – aprite, spalancate il cuore - rimangono assolutamente autentiche e anche molto attuali.

Paola Simonetti - Città del Vaticano

FONTE: VATICAN NEWS

Commenti

Post popolari in questo blog

La nostra reliquia "ex sanguine" di San Giovanni Paolo II in pellegrinaggio a Turi

In pellegrinaggio a Turi la reliquia di San Giovanni Paolo II „ La reliquia 'Ex Sanguine' donata dall'Arcivescovo Metropolita di Cracovia all’Associazione Giovanni Paolo II e Parrocchia Santi Medici di Polignano sarà portata a Turi il prossimo 18 settembre. Turi si prepara ad accogliere la reliquia di San Giovanni Paolo II, che arriverà nella cittadina, presso la parrocchia di Maria SS. Ausiliatrice, il prossimo 18 settembre. Giovanni Paolo II ha lasciato un segno indelebile in ciascuno di noi e la presenza delle sue reliquie “è motivo di grande gioia e di rendimento di grazie; la sua santità dona speranza e ci spinge a rispondere con sempre maggiore fedeltà alla nostra vocazione cristiana”. Tale presenza offrirà l’occasione per riflettere sul ruolo che ogni cristiano deve avere per essere autentico testimone di fede con coerenza e senza paura, così come lo fu Giovanni Paolo II. Si tratta di una reliquia “Ex Sanguine“ (di sangue) del Santo Giovanni Paol

Le Reliquia "Ex-Capillis" di Madre Teresa in pellegrinaggio a Turi

La comunità parrocchiale di  Maria SS. Ausiliatrice annuncia con gioia la visita delle Reliquie (ex Capillis) di S. Teresa di Calcutta DOMENICA 11 MARZO 2018 . Abbiamo voluto richiamare l’attenzione sulla figura di  Madre Teresa , canonizzata da Papa Francesco il 4 settembre 2016, poiché è stata una donna che ha impegnato tutta la sua vita per testimoniare l’amore ed è stata l’amore di Dio in azione. La Reliquia ex-capillis (capelli) è stata donata dalla postulazione di Madre Teresa all' associazione Giovanni Paolo II in occasione del decennale e alla parrocchia SS. Medici di Polignano a Mare. Lei sintetizzava così la sua vita e la sua opera: So che noi siamo una goccia nell’oceano della miseria e della sofferenza umana, ma se non ci fosse neanche questa goccia, la miseria e le sofferenze umane sarebbero ancora più grandi….

Papa Giovanni Paolo II: anniversario della morte di Karol Wojtyla

Oggi, 2 aprile 2012, ricorre l’ anniversario della morte di Karol Józef Wojtyla , ovvero Papa Giovanni Paolo II . Nato a Wadowice il 18 maggio 1920, morì il 2 aprile 2005 a Roma dopo quasi 30 anni di pontificato. Infatti,  Karol Wojtyla  fu eletto Papa il 16 ottobre 1978 e il suo fu il terzo pontificato più lungo della storia. In seguito alla sua morte, avvenuta ormai 7 anni fa,  Papa Giovanni Paolo II  fu proclamato  Beato  l’anno scorso (1° maggio), da  Papa Benedetto XVI  e, nel giorno del suo insediamento si festeggerà ogni anno il Papa, da molti considerato come il più grande di tutti i tempi.