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6^ Anniversario di Morte -Giovanni Paolo II IL GRANDE -


Il 2 Aprile 2005, si spegneva, a Roma, Karol Wojtyla, eletto al soglio pontificio il 16     Ottobre 1978 con il nome di Giovanni Paolo II. Il suo pontificato durò 27 anni ,fu uno dei più importanti, poiché segnò il passaggio da un’epoca storica ad gli ultimi anni di quella stagione sanguinosa (spesso denominata gli “Anni di Piombo”) che aveva raggiunto il suo apice con il sequestro e l’uccisione   dell’allora Presidente della D.C., Aldo Moro. Il neo-eletto Pontefice si trovava ad affrontare una serie di grandi sfide: mettere in pratica le decisioniadottate dal Concilio Vaticano II (iniziato da Giovanni XXIII e       concluso da Paolo VI); il consumismo e il  materialismo di cui era “ostaggio”  l’Occidente; il Comunismo che, seppur in crisi, ancora occupava politicamente ed economicamente (ed in certi casi, anche militarmente…) parte  dell’Europa Orientale (come la    Polonia, sua terra natale) e dell’Asia; le gravi disuguaglianze e ingiustizie sociali che esistevano sul Continente Sud-Americano e Africano (Continenti che erano sempre stati molto cari a Giovanni Paolo II, e per i quali si erasempre prodigato, pregando e richiamando al loro dovere i Capi di Stato di quei paesi che continuavano a dimostrare di non avere più a cuore il benessere dei loro popoli). A differenza dei suoi predecessori, Giovanni Paolo II comprese che doveva essere vicino, non solo ai Romani ed agli Italiani, ma ai Cristiani di tutto il mondo. È così, dunque, che iniziò a viaggiare, attraverso i vari Continenti del Globo, per testimoniare la parola di Cristo. Giovanni Paolo II, inoltre, ebbe sempre a cuore i giovani. E le ‘Giornate Mondiali della Gioventù’, furono un’occasione, per incontrarsi e confrontarsi per le nuove leve del Cattolicesimo di tutto il mondo. Con la caduta del ‘muro di Berlino’ (9 Novembre  1989) e dell’URSS (1991/1992) le ‘sfide’ alle quali era stato fin lì cnfrontato, aumentarono. Soprattutto, a causa del ‘materialismo’ che regnava in Occidente. Ma ugualmente, a causa della Guerra civile che, in quel periodo, dilaniava l’Ex Jugoslavia; la  recrudescenza del “terrorismo islamico” che ebbe il proprio Zenith, con l’attacco al World Trade Center di New York. Situazione, quest’ultima, che - come sappiamo - portò ufficialmente all’escalation militare USA e NATO in Afghanistan e, statunitense e britannica, in Irak. In tutti quegli anni, Giovanni Paolo II pregò incessantemente per la pace nel Vicino-Oriente; si prodigò per il ‘dialogo cumenico’ tra le varie confessioni cristiane (in particolare, con gli Ortodossi); si prodigò ugualmente per il dialogo interreligioso, sia con il Giudaismo che con l’Islam. La sua battaglia più dura, essendo quella per il riconoscimento delle ‘radici cristiane’    dell’Europa, nel contesto dell’allora proposta di Costituzione Europea che venne ratificata a Roma nel 2004.   Naturalmente, il suo non fu un pontificato facile. Molte “ombre” ancora oggi continuano a permanere...: “lo  scandalo IOR” che portò al crack del Banco Ambrosiano; l’attentato che avrebbe potuto costargli la vita, perpetrato da un killer turco al soldo dei servizi segreti sovietici; il sequestro di Emanuela Orlandi; l’affare Milingo; lo scandalo dei preti pedofili negli Stati Uniti; ecc. Giovanni Paolo II, però,  riuscì ad affrontare con coraggio e dignità quei momenti difficili con la  forza della fede e della preghiera. E nonostante quelle “ombre”, la folla, in Piazza San Pietro, in occasione dei suoi funerali, non esitò a testimoniare l’immenso amore che i popoli continuavano a manifestare per quel Pontefice venuto dall’Est.

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