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Chiusure e nazionalismi minano la pace

Dedicato alla buona politica il messaggio per la giornata mondiale 2019

Corruzione, xenofobia e razzismo sono la vergogna della vita pubblica

È dedicato alla buona politica, come antidoto alle chiusure e ai nazionalismi che minano la pace, il messaggio del Papa per la giornata mondiale 2019, che si celebrerà il 1° gennaio prossimo.

Presentato il 18 dicembre nella Sala stampa della Santa Sede, il messaggio parte dal presupposto che «la funzione e la responsabilità politica costituiscono una sfida permanente» per chi riceve «il mandato di servire il proprio paese, di proteggere quanti vi abitano e di lavorare per porre le condizioni di un avvenire degno e giusto». Infatti, spiega il Pontefice, «se attuata nel rispetto fondamentale della vita, della libertà e della dignità delle persone, la politica può diventare una forma eminente di carità». Di conseguenza, aggiunge Francesco, quando «la buona politica è al servizio della pace» essa «rispetta e promuove i diritti umani fondamentali, che sono ugualmente doveri reciproci, affinché tra le generazioni presenti e quelle future si tessa un legame di fiducia e di riconoscenza».

Al contempo però il Pontefice è anche consapevole che «non mancano i vizi, dovuti sia a inettitudine personale sia a storture nell’ambiente e nelle istituzioni», e che «tali vizi tolgono credibilità ai sistemi, così come all’autorevolezza, alle decisioni e all’azione delle persone che vi si dedicano». Essi infatti non solo «indeboliscono l’ideale di un’autentica democrazia» ma sono anche «la vergogna della vita pubblica e mettono in pericolo la pace sociale», prosegue il Papa elencando tali vizi: «la corruzione, la negazione del diritto, il non rispetto delle regole comunitarie, l’arricchimento illegale, la giustificazione del potere mediante la forza o col pretesto arbitrario della “ragion di Stato”, la tendenza a perpetuarsi nel potere, la xenofobia e il razzismo, il rifiuto di prendersi cura della Terra, lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali in ragione del profitto immediato, il disprezzo di coloro che sono stati costretti all’esilio».

Infine il messaggio rimarca che la buona politica promuove la partecipazione dei giovani e la fiducia nell’altro, ribadisce un fermo no alla guerra e alla strategia della paura e conclude con l’auspicio di «un grande progetto politico» di pace fondato «sulla responsabilità reciproca e sull’interdipendenza degli esseri umani».


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