Passa ai contenuti principali

XXVII Giornata mondiale del malato. L’esempio di Madre Teresa: «Chiamati alla gratuità»

L’esempio di Madre Teresa è al centro della XXVII Giornata mondiale del malato. Il Papa: ci invita all’amore verso tutti senza distinzione di lingua, cultura, religione.

Il dono come “paradigma” per sfidare l’individualismo e la frammentazione sociale. Il dialogo come via di crescita e sviluppo umano. Soprattutto, l’amore gratuito come unico criterio di azione senza distinzione di lingua, cultura, etnia e religione. C’è l’invito all’offerta di sé e del meglio che ciascuno può dare agli altri, con competenza e vicinanza solidale, al centro della Giornata mondiale del malato che ogni anno si celebra l’11 febbraio, cioè domani, memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes. Nel messaggio per l’occasione il Papa indica come esempio madre Teresa di Calcutta, «modello di carità che ha reso visibile l’amore di Dio per i poveri e i malati».
La sua missione nelle «periferie esistenziali – sottolineava Francesco il 4 settembre 2016 nell’omelia della canonizzazione delle religiosa d’origine albanese – permane ai nostri giorni come testimonianza eloquente della vicinanza di Dio ai più poveri tra i poveri». Uno stare accanto agli ultimi nel segno della gratuità che il Papa propone come strada maestra per chi opera nel campo della salute, dai volontari chiamati a incarnare la spiritualità del Buon Samaritano, alle strutture sanitarie cattoliche il cui codice di comportamento non può essere ispirato «alla logica del profitto a ogni costo, del dare per ottenere, dello sfruttamento che non guarda alle persone». «Nella gestione economica di queste realtà – ha spiegato all’agenzia Sir don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale della salute – i principi ispiratori non possono essere quelli aziendalistici del profitto o della quadratura di bilancio a tutti i costi. Il bene delle persone deve restare il primo e principale obiettivo e la ragion d’essere di queste strutture.

A volte è difficile bilanciare risorse ed esigenze, cura delle persone ed equilibrio economico, ma un nuovo equilibrio è possibile laddove vengono attaccate sacche di spesa che ne pregiudichino il funzionamento. Quanto alla sanità pubblica, sono tre le grandi voci di spesa da abbattere: sprechi, corruzione e medicina difensiva. Tagliarle significherebbe recuperare risorse da immettere nel sistema sanitario nazionale».

Ma al di là delle gestione aziendale, la gratuità è vocazione, codice etico, dimensione spirituale, di ogni credente che si avvicina al letto di un malato, al capezzale di un sofferente. Il Papa – aggiunge Angelelli – «ci ricorda il dono della vita, ricevuta gratuitamente e non per merito nostro. Pertanto tutto quello che abbiamo va a riversato nel rapporto con gli altri. Ci vuole una rinnovata gratuità da parte di medici e infermieri perché oltre al lavoro professionale mettano quel di più, forse non contrattualizzato, sotto forma di gratuità del sorriso, della pazienza, dell’empatia con il paziente affinché si senta realmente preso in carico e accolto all’interno del sistema sanitario.
C’è bisogno di una rinnovata gratuità da parte dello stesso Sistema sanitario nazionale che si definisce universalistico perché la nostra Costituzione garantisce accesso gratuito alle cure a tutti coloro che sono sul suolo italiano ma sappiamo che nella realtà non è così». Chi invece non ha mai fatto mancare la sua vicinanza compassionevole ai sofferenti è stata Madre Teresa. Non a caso il cuore delle celebrazioni per la Giornata mondiale del malato è a Calcutta dove il Papa ha mandato come rappresentante l’arcivescovo di Dacca, il cardinale Patrick D’Rozario, che domani presiederà una Messa solenne.
Nella delegazione vaticana anche il cardinale Peter K. A. Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, che ieri intervenendo al convegno d’apertura delle celebrazioni indiane ha ricordato come «tutti noi abbiamo beneficiato dell’amore sconfinato di Dio e siamo chiamati a raggiungere gli altri nella stessa misura. San Camillo de Lellis direbbe semplicemente: “Mettete più cuore in quelle mani”». Riassumendo, «gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date», cioè il tema della Giornata.

Riccardo Maccioni

Fonte: Avvenire

Commenti

Post popolari in questo blog

La nostra reliquia "ex sanguine" di San Giovanni Paolo II in pellegrinaggio a Turi

In pellegrinaggio a Turi la reliquia di San Giovanni Paolo II „ La reliquia 'Ex Sanguine' donata dall'Arcivescovo Metropolita di Cracovia all’Associazione Giovanni Paolo II e Parrocchia Santi Medici di Polignano sarà portata a Turi il prossimo 18 settembre. Turi si prepara ad accogliere la reliquia di San Giovanni Paolo II, che arriverà nella cittadina, presso la parrocchia di Maria SS. Ausiliatrice, il prossimo 18 settembre. Giovanni Paolo II ha lasciato un segno indelebile in ciascuno di noi e la presenza delle sue reliquie “è motivo di grande gioia e di rendimento di grazie; la sua santità dona speranza e ci spinge a rispondere con sempre maggiore fedeltà alla nostra vocazione cristiana”. Tale presenza offrirà l’occasione per riflettere sul ruolo che ogni cristiano deve avere per essere autentico testimone di fede con coerenza e senza paura, così come lo fu Giovanni Paolo II. Si tratta di una reliquia “Ex Sanguine“ (di sangue) del Santo Giovanni Paol

Le Reliquia "Ex-Capillis" di Madre Teresa in pellegrinaggio a Turi

La comunità parrocchiale di  Maria SS. Ausiliatrice annuncia con gioia la visita delle Reliquie (ex Capillis) di S. Teresa di Calcutta DOMENICA 11 MARZO 2018 . Abbiamo voluto richiamare l’attenzione sulla figura di  Madre Teresa , canonizzata da Papa Francesco il 4 settembre 2016, poiché è stata una donna che ha impegnato tutta la sua vita per testimoniare l’amore ed è stata l’amore di Dio in azione. La Reliquia ex-capillis (capelli) è stata donata dalla postulazione di Madre Teresa all' associazione Giovanni Paolo II in occasione del decennale e alla parrocchia SS. Medici di Polignano a Mare. Lei sintetizzava così la sua vita e la sua opera: So che noi siamo una goccia nell’oceano della miseria e della sofferenza umana, ma se non ci fosse neanche questa goccia, la miseria e le sofferenze umane sarebbero ancora più grandi….

Papa Giovanni Paolo II: anniversario della morte di Karol Wojtyla

Oggi, 2 aprile 2012, ricorre l’ anniversario della morte di Karol Józef Wojtyla , ovvero Papa Giovanni Paolo II . Nato a Wadowice il 18 maggio 1920, morì il 2 aprile 2005 a Roma dopo quasi 30 anni di pontificato. Infatti,  Karol Wojtyla  fu eletto Papa il 16 ottobre 1978 e il suo fu il terzo pontificato più lungo della storia. In seguito alla sua morte, avvenuta ormai 7 anni fa,  Papa Giovanni Paolo II  fu proclamato  Beato  l’anno scorso (1° maggio), da  Papa Benedetto XVI  e, nel giorno del suo insediamento si festeggerà ogni anno il Papa, da molti considerato come il più grande di tutti i tempi.