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Lo studio è un diritto. Giornata Internazionale degli Studenti

Il 17 novembre non è una data qualsiasi, è la data nella quale viene celebrata la Giornata internazionale degli studenti.


Si tratta di una giornata importante perché ci ricorda che lo studio è un diritto. Oggi, nel nostro Occidente, diamo quasi per scontato che sia così, che debba essere così, ma non è stato così in ogni tempo e purtroppo non è ancora così in tutto il mondo.

L’origine di questa giornata


Se ci chiediamo infatti perché è nata questa giornata, scopriamo che è nata proprio in memoria della difesa di questo diritto a studiare: il 17 novembre è l’anniversario della morte di docenti e studenti della Cecoslovacchia che scelsero di opporsi ai nazisti e alla guerra nel 1941.

È una giornata che nasce dalla lotta e, potremmo dire, dalla resilienza

L’istruzione come mezzo di crescita e inclusione
Il tempo dell’istruzione e della formazione è un tempo prezioso perché è il tempo in cui si costruiscono gli uomini e le donne di domani: attraverso l’istruzione è infatti possibile crescere nella consapevolezza di sé e del mondo che ci circonda; è possibile progredire da tanti punti di vista.
In questo senso, uno degli obiettivi fondamentali della Giornata internazionale degli studenti consiste nel garantire a tutti un ambiente sereno e ospitale che consenta tale crescita e nel ricordare l’importanza della dimensione universale e inclusiva: attualmente si fa molta attenzione giustamente agli alunni con bisogni educativi speciali, con disabilità fisiche o mentali. La scuola dovrebbe essere sempre il luogo che insegna l’accoglienza e offre la libertà di essere sé stessi.

San Giuseppe da Copertino: fratel Asino
Si sa che la logica del cielo non è la nostra logica e allora patrono degli studenti è san Giuseppe da Copertino. Conosciuto come “santo dei voli”, per le sue estasi che lo facevano alzare da terra, faticò tanto a diventare sacerdote proprio perché aveva difficoltà nello studio. Il cielo, tuttavia, lo aiuta in modo straordinario: dopo tante peripezie, viene accolto al convento della “Grottella” e tra mille difficoltà, arriva all’esame per il diaconato.


Qui avviene un prodigio: Giuseppe conosce in modo approfondito un solo brano del Vangelo ed è proprio quello che il vescovo esaminatore gli chiede di commentare. Un evento straordinario simile si ripete tre anni dopo, quando deve diventare sacerdote: il vescovo interroga alcuni esaminandi e, trovandoli particolarmente preparati, estende a tutti gli altri l’ammissione al sacerdozio. Nel 1628, Giuseppe viene così ordinato prete.
La sua umiltà, però, resta intatta: consapevole dei propri limiti culturali, non disdegna i lavori manuali più semplici e si soprannomina “Fratel Asino”.
A lui si rivolgono con fiducia gli studenti all’inizio della scuola o in prossimità di un esame, sapendo di essere ascoltati.

Quest’anno il 17 novembre cade di domenica, ma pur non andando a scuola possiamo celebrare ugualmente questa Giornata, ricordandone il valore: se sei un insegnante o uno studente condividi con noi la tua esperienza di formazione e di crescita.

FONTE: SHALOM BLOG

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